Cambia tutto con digitale & Covid!
- On 7 Maggio 2021
E poi c’è Covid e il 2020, un anno che ha soverchiato e ridisegnato ogni certezza nell’economia, nella salute, nei rapporti tra gli esseri umani. Chiaramente il cambio del sistema industriale del nostro Paese non può prescindere dall’economia reale e quindi oggi anche da Covid, certo un disastro, ma anche un’opportunità. Pensate che durante il lockdown 10 milioni di italiani si sono avvicinati a internet per fare acquisti con l’e-commerce, formazione online, videochiamate etc. Tristemente possiamo oggi affermare che Covid è stato il più grande incubatore di sviluppo del digitale… domandiamo agli scettici: cosa sarebbe stato Covid senza il digitale?
Noi italiani siamo tra i maggiori utilizzatori di telefonia mobile. Ma non lo siamo altrettanto nell’utilizzo delle opportunità che ci offre la connessione alla rete internet e ai servizi. Solo il 69% degli italiani utilizza internet regolarmente, solo il 31% lo usa per l’home banking, il 13% appena compila modulistica on line per la Pubblica amministrazione.
In Europa siamo costantemente fanalino di coda… Contemporaneamente sappiamo bene tutti che la tecnologia è solo un mezzo; è l’uomo che deve saper gestire i contenuti del digitale. E per farlo deve conoscere le potenzialità del digitale, deve alfabetizzarsi e governare quella che ormai abitualmente chiamiamo la digital transformation.
Nei mesi di lockdown per il coronavirus, siamo stati tutti travolti da fiumi di parole, da numeri e statistiche, da opinionisti vari che, dalla scienza alla politica, tentavano di darci qualche chiave di lettura su quanto ci stava capitando. Provo quindi a fissare tre semplici spunti.
Il primo è una sorta di Bignami del – presumibile – nostro futuro, che sarà fatto di stop alla globalizzazione, meno consumi e viaggi, scuola e lavoro a distanza sociale, frontiere più alte tra gli stati, produzione nazionale di tutti i beni essenziali, spesa pubblica concentrata su ambiente e sanità, distanziamento umano e sociale. Dopo l’emergenza che ci ha colpiti di sorpresa, per la ripartenza non possiamo più farci trovare impreparati a eventuali nuove ondate della pandemia.
Il secondo si chiama «velocità»: chi avrebbe mai detto che la scuola sarebbe diventata digitale obtorto collo, che piaccia o no a insegnanti o sindacati? nel giro di qualche settimana il coronavirus ha portato un cambio epocale nelle nostre scuole. Ecco in pratica cosa significa “nulla sarà come prima”! …saper creare il nuovo mix di umanesimo e tecnologia. stiamo capendo quanto può essere utile il digitale per migliorare la qualità della vita; formazione online e smart working stanno diventando il new normal. E riusciremo a dare velocità all’urgenza di Industria 4.0 che hanno le nostre imprese, metalmeccaniche o del commercio, artigiane o del turismo, semplicemente per non sparire
Il terzo si chiama «incertezza» e «imprevedibilità». L’incertezza non è solo negatività, può viceversa diventare opportunità. L’imprevedibilità fa fare cose totalmente inattese; nel nostro futuro questo tutto ciò non deve spaventare, purché si affrontino le situazioni con competenza e coerenza.
E così tra incertezza e imprevedibilità l’uomo sarà sempre più al centro, e non come semplice slogan. Nei giorni del coronavirus abbiamo capito che il digitale può sviluppare la nostra umanità, che i nostri non erano solo convegni, e quanto può essere utile il digitale per migliorare la qualità della vita. Ecco perché all’incertezza e imprevedibilità servono rispondere con una strategia, serve un piano, e l’unico che lo può fare è l’uomo, con le sue visioni e competenze.
Guai a chi pensa che prima o poi tutto tornerà come prima. Il vecchio mondo non tornerà; a noi la scelta se quello nuovo sarà un mondo di solidarietà tra uomini e stati, o se sarà un mondo di muri e divisioni… nascerà una nuova solidarietà globale o ci rinchiuderemo nei nostri miseri interessi di bottega? Forse è presto per rispondere, ma la sfida globale del futuro, nasce proprio da qui.
Dunque tra presente e futuro, tutto quanto sta accadendo con cambiamenti impressi dall’ineluttabilità della sfida, ma è certo che il protagonista di questa rivoluzione digitale e industriale resterà sempre l’uomo con il suo ingegno e la sua fantasia.
0 Comments