
A Padova la prima dimostrazione e prova di simulazione di droni
- On 30 Ottobre 2014
- droni, territorio
Nell’immaginario comune sono ancora legati alla Guerra del Golfo, i media ne parlano soprattutto per i nodi legati a privacy e sicurezza ma le potenziali applicazioni dei droni in ambito civile sono tantissime. Fra queste il monitoraggio ambientale e l’utilizzo in agricoltura. Per dare impulso alla diffusione di questi dispositivi nel rispetto delle rigide regole imposte dall’Enac ma restando al fianco di investitori e professionisti anche garantendo l’adeguata formazione, è nata quest’anno l’ Associazione italiana Droni. Nell’ambito di DigitalMeet, la kermesse nordestina dedicata all’innovazione, sabato 25 ottobre al Parco Fenice di Padova curiosi e appassionati hanno potuto assistere a una dimostrazione di volo con due piloti certificati che hanno mostrato il decollo di due tipologie differenti di droni.
“Le applicazioni de droni non sono innumerevoli, sono infinite – spiega Luciana De Fino, presidente dell’Associazione italiana Droni – Forse sono ottimista ma riguardano il monitoraggio ambientale, ovviamente tutte le riprese video e audio, la mappatura dei territori, la mappatura dell’architettura, il monitoraggio ambientale e della fauna e molte altre ancora”.
Da non sottovalutare anche l’utilizzo a sostegno del digitale: Google ha firmato un contratto di acquisizione di una società di droni per ampliare la rete e rendere più accessibili i servizi wireless. La casa francese leader nella realizzazione di questi dispositivi connessi via bluetooth sta lanciando poi una gamma di prodotti più compatti, mini, pensati per il divertimento e per uso domestico. Non solo business però. Con una gestione intelligente i droni, come accennava la De Fino potrebbero davvero diventare buoni alleati anche nella tutela ambientale. Le abbiamo chiesto di spiegarci in dettaglio questo aspetto: ” I droni possono essere utilizzati – espone – per la mappatura della biodiversità, la comprensione dell’evoluzione dei territori, l’analisi sotto un diverso punto di vista delle dinamiche ambientali.”
Attualmente potremmo dire che siamo all’anno zero dei droni. Servono investimenti, ricerca e sviluppo. Ma come funzionano questi dispositivi che utilizzano tecnologie di derivazione aerospaziale? “Il funzionamento dei droni è abbastanza complesso”, spiega Claudio Canella, Amministratore di Cardtech, società che opera nell’ambito delle regolamentazioni Enac. “E’ governato da parti meccaniche e da parti elettroniche – prosegue Canella – e soprattutto da un collegamento radio a distanza. E’ questa una delle parti più critiche, insieme all’elettronica, che stabilizza questi sistemi e che ne governa il moto in volo. I droni possono essere anche dotati di volo autonomo, ovvero il volo può essere programmato a terra e poi l’intelligenza della macchina consente un volo completamente al di fuori del controllo del pilota. Per una serie di motivi di affidabilità e ambientali, oggi è vietato in Italia utilizzare questa modalità. Riteniamo che sia corretto vietarlo perché non siamo ancora arrivati a una tecnologia così affidabile da arrivare ai livelli di sicurezza che l’Enac richiede, cioè un incidente ogni milione di ore volate. Si tratta dello stesso parametro richiesto per l’aviazione civile”.
Il video realizzato da Tiscali:
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