Printocho: il robot educativo tra arte, design e robotica
- On 26 Maggio 2015
- gioco, robot, tecnologia
In un mondo dominato dalla tecnologia, arriva Printocho, il primo gioco interattivo che unisce elementi di arte e di design al fantastico mondo della robotica. E’ un piccolo robot realizzato con una stampante 3D e il cui scopo principale è quello di introdurre i bambini alla programmazione Arduino, al design e alla stampa 3D.
L’idea è quella di reinterpretare il concetto classico di robot creando un gioco che consenta di divertire e di imparare. Si ispira alla fiaba di Pinocchio ed è stato sviluppato da Raùl Real, illustratore 3D e designer. Printocho può essere costantemente modificato e trasformato: è sufficiente pensare a nuove parti, stamparle con la stampante 3D e sostituirle. Inizia ad interagire quando viene avviato tramite un sensore luminoso posto sul naso ed è costituito da quattro servomeccanismi che creano i movimenti della testa, della vita e delle braccia. Pur trattandosi di movimenti robotici, è un marchingegno particolarmente espressivo.
Printocho è stato sviluppato su richiesta di un Fablab spagnolo che l’ha già usato per iniziative con i bambini. Qualsiasi bambino può esercitarsi, sperimentare e cambiarlo nella forma ma anche nelle attività programmabili con Arduino. Chi è più esperto, inoltre, può modificarne la struttura variando il progetto in Cad. Non si esclude che in Italia il Pinocchio robotico non venga presto utilizzato per corsi in Fablab e Coderdojo (club gratuito il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli).
La tecnologia evolve ed educare i bambini a vari step è un bisogno che alcune aziende affrontano con particolare attenzione, Printocho ne fornisce un esempio. In questo caso, attraverso la costruzione, la programmazione e l’utilizzo di oggetti artificiali (robot) che siano in grado di assumere ed evolvere comportamenti intelligenti, si mette in atto un meccanismo di robotica educativa con l’obiettivo di realizzare percorsi educativi che incoraggiano la sperimentazione e la progettualità.
L’idea è quella di reinterpretare il concetto classico di robot creando un gioco che consenta di divertire e di imparare. Si ispira alla fiaba di Pinocchio ed è stato sviluppato da Raùl Real, illustratore 3D e designer. Printocho può essere costantemente modificato e trasformato: è sufficiente pensare a nuove parti, stamparle con la stampante 3D e sostituirle. Inizia ad interagire quando viene avviato tramite un sensore luminoso posto sul naso ed è costituito da quattro servomeccanismi che creano i movimenti della testa, della vita e delle braccia. Pur trattandosi di movimenti robotici, è un marchingegno particolarmente espressivo.
Printocho è stato sviluppato su richiesta di un Fablab spagnolo che l’ha già usato per iniziative con i bambini. Qualsiasi bambino può esercitarsi, sperimentare e cambiarlo nella forma ma anche nelle attività programmabili con Arduino. Chi è più esperto, inoltre, può modificarne la struttura variando il progetto in Cad. Non si esclude che in Italia il Pinocchio robotico non venga presto utilizzato per corsi in Fablab e Coderdojo (club gratuito il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli).
La tecnologia evolve ed educare i bambini a vari step è un bisogno che alcune aziende affrontano con particolare attenzione, Printocho ne fornisce un esempio. In questo caso, attraverso la costruzione, la programmazione e l’utilizzo di oggetti artificiali (robot) che siano in grado di assumere ed evolvere comportamenti intelligenti, si mette in atto un meccanismo di robotica educativa con l’obiettivo di realizzare percorsi educativi che incoraggiano la sperimentazione e la progettualità.
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